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- spazio, + nuvole

Ho sempre odiato Myspace. Un sito nato brutto e rimasto tale, anzi, possibilmente peggiorato. Una popolazione di utenti malati che cercano di rimorchiarsi a vicenda e si attaccano le malattie peggiori dei social network: space-cluttering, overposting, over-friendship-requesting, personal spamming, e over-exposure di foto di cattivo gusto. Purtroppo, è stato "il primo", e sopravvive (ma è in costante declino, battuto da Facebook e Twitter) grazie a questa rendita di posizione: se sei un musicista e non hai un myspace, semplicemente non esisti.

Se Myspace fosse stato creato a Berlino, da gente che ascolta buona musica e ne sa di web 2.0, si chiamerebbe Soundcloud, che è il mio sito dell'anno.
Soundcloud non è esattamente come Myspace Music. Nelle parole del suo fondatore:
“Your typical music distributor has a very narrow-minded business model, it’s someone who takes an absolutely finished track and then delivers it to an online store. We have a much broader platform that people use for unfinished tracks, for collaborations, for parts of tracks, for being able to push things to places like Facebook or digital distributor outlets. It’s really built for the creator themselves to be able to do all these things. They can upload their own tracks, they can control their own statistics of what’s been played and who’s had access to it.”
E sta prendendo piede. In un mondo dove è impossibile fermare il leak e il dowload illegale via torrent, P2P, rapidshare e quant'altro, gli artisti e le etichette più lungimiranti (Rabid, Subpop, Atlantic, Kaki King, Caribou per fare qualche nome) scelgono Soundcloud per far conoscere la propria musica. Al contrario di Myspace, la parte "social" del sito è fatta benissimo: puoi "seguire" gli utenti che ti interessano stile feed-reader, puoi commentare le tracce in specifici punti, puoi mandare le tue tracce in giro, puoi embeddare (sorry puristi della Lingua Italiana) il tutto nel tuo blog-sito vattelappesca tramite una delle migliori API che abbia visto, e soprattutto la funzione "search" ha un senso. C'è anche la mobile version, ma che lo dico a fare.

Soundcloud si piazza quindi nella mia top 3 dei modi per scoprire nuova musica (al n.1 ci sono i blog, al n. 2 ci resistono ancora i tradizionali: radio e riviste). Ultima scoperta, grazie a Drownedinsoundcloud (idea geniale btw*), il nuovo album di Steve Mason (messo su Soundcloud dall'etichetta, la Domino, che oggi ha aggiunto il nuovo Fall) a.k.a. former frontman della fu Beta Band. Il disco sembra proprio un album della Beta dimenticato in un cassetto, e val bene un ascolto.

 Steve Mason - 'Boys Outside' by DominoRecordCo

* by the way



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How to push a single in the XXI century: a lesson by MIA










Ovvero, banalmente, immagine che ti si stampa nel cervello, link e embedding code subito sotto e ready to go viral.

Commento tecnico: MIA ha ascoltato un bel po' di Suicide recentemente. Il video non credo che lo passeranno su MTV così com'è, ed è un vero peccato: mi ha ricordato il grandissimo Stress.*

*EDIT: oh, sono brava - oggi scopro che è lo stesso regista, Romain Gavras.



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Turn the radio on

La radio, nella mia testa di bambina cresciuta con i telefilm di Italia Uno, è un'invenzione degli americani (a noi naturalmente ci raccontano che l'ha inventata Guglielmo Marconi, il distinto signore stampato sulle vecchie duemila lire, ma la storia non è proprio così semplice).
Qui nel paese delle Radio Stations, l'ecosistema radiofonico è del tutto diverso.
La tradizionale distinzione tra radio pubbliche e private non è applicabile. Sono i programmi ad essere "pubblici" (finanziati in tutto o in parte con fondi pubblici) o "privati" (finanziati in altro modo, non necessariamente for profit).
Esempio pratico: la radio della University of Pennsylvania, WXPN, è una radio non-profit, senza pubblicità, finanziata da donazioni, memberships e "soft sponsorships" (e probabilment dall'Università stessa, ma non ho capito in che misura). Ha un programma pubblico, World Cafe.
World Cafe nasce, viene prodotto e registrato da WXPN, ma si qualifica pubblico in quanto viene distribuito in 22 stati da NPR (National Public Radio), il principale public broadcaster degli U.S.
NPR è una specie di grosso contenitore di programmi registrati (dalla sua redazione o da altri) che distribuisce (non gratis) alle radio locali di tutto il pease, che mossono quindi trasmetterlo nelle rispettive frequeze, inserendolo nel proprio palinsesto.

Il prestigio di NPR è enorme. Altro che Radio RAI. Parecchie band di una certa notorietà scelgono NPR per far ascoltare in streaming il nuovo album in anteprima (ultimi i Broken Social Scene, peraltro il disco non mi pare niente de che), e i programmi sono di assoluto livello. All Songs Considered per esempio è programmone il cui podcast è scaricabile gratis da iTunes.

Poi c'è un mostro sconosciuto. La radio satellitare. La radio satellitare è esattamente come la TV satellitare: paghi un tot al mese, e puoi sentire un tot di canali. Via satellite, quindi senza il problema geografico delle frequenze. Qui la radio è presa abbastanza sul serio, e la gente che si fa l'abbonamento a Radio come Sirius XM, c'è. Non solo, se ti compri una Mini Cooper, una Toyota, una Ford o una BMW, Sirius ce l'hai incorporata nell'autoradio (PS: non c'è pubblicità). Inoltre, pare che se hai un bar e vuoi mettere la musica, la licenza per la radio satellitare costa molto meno, quindi qui tutti fanno così.

L'Europa ha lanciato il primo radio-satellite nello spazio l'anno scorso. In fondo le mie credenze sulla radio-oggetto-a-stelle-e-strisce non sono del tutto infondate.



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