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Momento gaddiano a.k.a. "sai che sei a Roma quando..."

Aspettando l'autobus, tra le macchine parcheggiate sulla fermata, ovviamente. C'è un omone, sulla settantina, capelli bianchi e faccia rossa, che chiede spiccioli agli astanti. Si avvicina anche a me, con la mano destra semi-protesa, e mi propone il classico "checcellà n'euro?". Io faccio spallucce con un educato "mi dispiace".
L'uomo ha gli occhi azzurro intenso, mi guarda fisso per alcuni secondi, troppi, al punto che mi viene il dubbio se mi veda o meno, o che sia affetto da manìe di persecuzione; poi allunga il braccio e mi dà un prolungato pizzicotto sulla guancia: "bbella de casa", mi fa, bonario. Poi se ne va da un'altra signora, come se niente fosse: "Checc'ha n'euro? Ah no scusi a lei jel'ho già chiesto..."

Come dicono gli americani: "you made my day".



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